La sinergia strategica: DigiGreen Innovation

Paolo Neri, Paolo Carrara, Eleonora Tandoi

 

Digital e Green, la sinergia tra i due percorsi è l’elemento di innovazione che sta mostrando la maggior portata strategica.

 

Digital e Green sono le due tematiche che un’impresa dovrebbe necessariamente tenere in considerazione per il proprio sviluppo. Nonostante la proposta politico-finanziaria li veda come due percorsi distinti e paralleli, la sinergia dei due è l’elemento di innovazione che sta mostrando la maggior portata strategica.

I casi emergenti di sinergia

Negli ultimi anni sono comparsi importanti contributi scientifici ed applicativi che ne dimostrano l’importanza e ne anticipano le potenzialità. Tra le applicazioni più discusse di convergenza tra Digital e Green compare l’Internet-of-Things (IoT) [1–6]. L’IoT è inteso come un sistema di monitoraggio e remotizzazione dei dati in real-time al fine di misurare correttamente ed oggettivamente quanto accade lungo la vita o il funzionamento del bene monitorato. Altri contributi propongono strategie di gestione dei dati relativi alla sostenibilità basate sulla Blockchain [7–9]. Questo metodo di tracciabilità peer-to-peer permette la gestione paritaria del dato, risolvendo molte delle problematiche di condivisione e accesso alle informazioni che caratterizzano i sistemi di gestione centralizzata e proprietaria. Questi contributi evidenziano quanto le tecnologie digitali siano strategiche per concretizzare e rendere efficaci, oltre che efficienti, gli interventi per la sostenibilità degli apparati industriali. Viceversa, in un sistema che sempre più richiede performance ambientali certificabili e monitorabili, la sostenibilità si deve tradurre in investimenti in tecnologie digitali.

La tecnologia non basta

La sinergia tecnologica e metodologica tra Digital e Green non risolve i problemi che i due temi pongono. Gli investimenti in tecnologia digitale, esattamente come quelli in comunicazione della sostenibilità, sono condizione necessaria ma non sufficiente per l’implementazione di una strategia aziendale efficace. Quanto evidenziato da Unruh ed Etterson [10], a proposito di sostenibilità, risulta invariato anche per la sua integrazione con le tecnologie digitali: può essere implementata efficacemente soltanto attraverso una precisa strategia di accentuazione. Ciò significa principalmente far emergere e sfruttare le potenzialità Green del proprio assetto attuale; nel caso del Digital, significa sfruttare al meglio le proprie tecnologie digitali per massimizzare la sostenibilità. L’accentuazione implica competenza. Secondo la definizione data dalla Commissione Europea12, le tecnologie abilitanti sono tecnologie “ad alta intensità di conoscenza e associate ad elevata attività di Ricerca & Sviluppo, a cicli di innovazione rapidi, a consistenti spese d’investimento e a posti di lavoro altamente qualificati”. Se l’accentuazione è senza dubbio il primo passo di questo processo di cambiamento, lo sviluppo e l’acquisizione di competenze sono necessariamente gli step successivi. L’investimento in capitale umano, nella sua formazione e riqualificazione diventa uno strumento fondamentale per la promozione di un cambiamento in grado di rendere duraturi i benefici degli investimenti tecnologici e marketing. La competenza e la conseguente consapevolezza riguardo ai temi Digital e Green sono gli strumenti attraverso i quali Warrant Hub e Warrant Innovation Lab intendono promuovere la sinergia tra Digital e Green rendendola vettore di innovazione ad alto impatto strategico. La DigiGreen Innovation è quindi, soprattutto, un approccio basato sulle competenze di integrazione delle due tematiche finora trattate separatamente. L’orientamento strategico della DigiGreen Innovation nella Value Proposition aziendale passa necessariamente per una nuova consapevolezza che le imprese devono maturare in relazione ai propri obiettivi aziendali. Richiede infatti una nuova generazione di profili professionali con capacità specifiche di comprensione del contesto ed in grado di far dialogare e far crescere sinergicamente le diverse figure aziendali impegnate nel marketing e nella operatività produttiva. In particolare, sarà necessario avere professionisti in grado di tradurre gli input che vengono dal mercato in requisiti e specifiche tecniche da una parte; dall’altra dovrà poter valorizzare le implementazioni tecnologiche digitali in termini di sostenibilità per generare nuovi lead o nuove nicchie di mercato in termini di marketing. Di fatto per le imprese italiane, si rende necessaria la creazione di “Ambassador” della DigiGreen Innovation, una nuova figura professionale in grado di gestire la creazione di nuove proposte di valore.

L’approccio della DigiGreen Innovation

L’agenzia multinazionale Adecco riporta che quanto a competenze richieste dal mondo del lavoro, le più ricercate nel futuro prossimo saranno essenzialmente due: le skill digitali e quelle legate ai temi della sostenibilità e della green economy13. Nello specifico, solo in Italia saranno circa 300 mila i profili professionali a cui verranno richieste competenze matematiche e informatiche, digitali o connesse all’industria 4.0. Tali skill tecniche, però, dovranno essere affiancate da robuste capacità di tipo relazionale e trasversale, come il pensiero critico, la condivisione, la negoziazione. Questo perché, se lo sviluppo tecnologico continua a correre, le conoscenze tecniche invecchiano altrettanto rapidamente e si rimane competitivi solo se si ha un profilo professionale solido e completo. Sul fronte dell’ecosostenibilità, invece, si stima che saranno addirittura oltre mezzo milione le opportunità di lavoro in cui saranno fondamentali competenze da green economy. Si tratta di skill specifiche e innovative, come l’ottimizzazione delle risorse, l’efficientamento dei consumi, e il riuso delle materie prime. L’unione di queste competenze tecniche, relazionali ed ambientali forma il profilo professionale ideale del DigiGreen Ambassador, una nuova figura aziendale in grado di tradurre input e desiderata provenienti dal mercato in requisiti tecnici, tecnologici e produttivi ben definiti. Grazie a metodologie di innovazione sistematica, quali ad esempio TRIZ, è già possibile sistematizzare molte di queste attività, dal reperimento di informazioni pertinenti, alla gestione delle priorità, fino all’individuazione delle strategie per migliorare l’offerta di valore aziendale. L’esperienza sinergica maturata da Warrant Hub e dalla controllata Warrant Innovation Lab nel campo dell’eco-innovazione, della formazione della ricerca e del trasferimento tecnologico rappresentano un panel di competenze significativo per la formazione di una nuova generazione di Ambassador aziendali sul tema della DigiGreen Innovation. L’Ambassador, poi, non dovrà essere unicamente il depositario della conoscenza ma parte fondamentale del suo lavoro sarà trasferire la conoscenza e la consapevolezza maturate per amplificare la portata e l’efficacia della strategia DigiGreen, in perfetta compliance con piano Transizione 4.0 ed il particolare con il Credito d’Imposta Formazione. Questa misura, infatti, è volta a sostenere gli investimenti delle imprese nella formazione delle persone sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, a patto che l’attività di docenza sia svolta da personale interno all’azienda stessa.

I primi passi

Con l’obiettivo di diventare prima di tutto un punto di riferimento interno all’azienda in termini di competenza, e poi un fattore chiave nello sviluppo e nella diffusione del modello a livello nazionale, Warrant Hub ha già investito sulla creazione di un Dottorato di Ricerca (PhD Industrial Executive) presso l’Università di Torino sul tema della DigiGreen Innovation, riservato al personale dipendente dell’area Engineering per aumentarne il livello di conoscenza tecnica e scientifica sulle competenze necessarie alla formazione dei futuri DigiGreen Ambassador delle imprese italiane. I percorsi di dottorato dell’Università di Torino rappresentano dunque un’opportunità per instaurare il prezioso

rapporto tra la ricerca accademica, il territorio e l’industria per affrontare con energia nuova le sfide dell’innovazione. Con il finanziamento di n.3 borse di studio per il 2020 e di n.3 borse di studio per il 2021, il dottorando svilupperà il proprio percorso di ricerca con 80 ore all’anno direttamente presso l’Università di Torino, mentre continuerà a lavorare nell’area engineering di Warrant a supporto delle aziende clienti, potendo però contare sul costante supporto dei ricercatori dell’ateneo e dei suoi laboratori.

Non c’è alternativa allo sviluppo sostenibile e le tecnologie digitali sono un ottimo modo per attuarlo. Tuttavia, la visione delle politiche finanziarie considerano i temi Digital e Green separatamente e soggetti a programmi di incentivazione indipendenti. Questo approccio esclusivo si traduce in una forzante verso le direzioni aziendali che tende a separare i due temi e ad ostacolare un loro contributo strategico sinergico. Ciononostante, la sinergia tra i due temi si sta diffondendo e i primi casi applicativi dimostrano quanto questo approccio integrato sia fonte di valore per l’azienda e la filiera. Ma la tecnologia non è sufficiente per generare valore. Al fine di massimizzare le potenzialità della tecnologia è necessario approfondire la conoscenza di entrambi i temi, acquisire consapevolezza del loro potenziale, tradurlo in azioni di sostenibilità e comunicarle correttamente. La DigiGreen Innovation pertanto non si esaurisce nell’adozione di tecnologia digitale a fini di sostenibilità. Anzi, essa acquisisce dignità con l’accrescimento di competenze delle figure preposte alla sua diffusione e attuazione, nella capacità di definizione della strategia di sviluppo integrato e di sviluppare valore attraverso la proposta di nuovi modelli di business. L’approccio proposto per l’implementazione della DigiGreen Innovation si attua attraverso una figura professionale, l’Ambassador, che trasferisce e diffonde le competenze all’interno dell’azienda. A questo sono dedicati i percorsi di dottorato di ricerca che andranno a definire le competenze e le metodologie più adeguate per l’ implementazione e la diffusione di questo scenario strategico.

 

 

12 https://www.researchitaly.it/uploads/477/staff_working_document_sec512_key_enabling_technologies_en.pdf

 

13 www.springitaly.com, dati elaborati dal Centro Studi di The Adecco Group su fonti Unioncamere – Excelsior – Anpal

 

Autore

  • Paolo Neri

    Relationship Manager di Warrant Hub – Tinexta Group e coordinatore del progetto Warrant GARDEN (Green Advanced technology Research and Development Economy), che si occupa della consulenza e dell’orientamento in tema di sostenibilità per le imprese. Laureato in Economia e Gestione delle imprese, dopo un’esperienza in ambito bancario, è entrato in Warrant Hub nel 2003, occupandosi dapprima di Business Development, per poi passare allo sviluppo di partenariati e di relazioni con le istituzioni europee nell’ambito di progetti e programmi UE per la ricerca e l'innovazione. Promotore della Digigreen Innovation e autore di diversi articoli sul tema della transizione digitale e verde, è docente dell’Online Certification Program for Digigreen Professionals del MIP Politecnico di Milano e del Master Executive SUSTMAG di Unitelma Sapienza. Da gennaio 2021 è membro del comitato tecnico scientifico di MADE – Competence Center Industria 4.0.

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