Che cos’è l’Ecodesign: vantaggi e applicazioni di un modello di economia circolare
L’ecodesign, anche design sostenibile o ecoprogettazione, è un approccio tipico dell’economia circolare volto a ripensare prodotti, servizi o interi modelli di business in ottica sostenibile.
Parte infatti dal principio che le produzioni umane hanno un enorme impatto sull’ecosistema e sui sistemi sociali in cui sono calati i processi produttivi. Nel 2014 la Commissione Europea, con lo studio “Ecodesign your future – How ecodesign can help the environment by making products smarter”, ha infatti esplicitato che “fino all’80% dell’impatto ambientale dei prodotti è
determinato nella fase di progettazione”. La progettazione sostenibile consente quindi di diminuire sprechi e fonti di inquinamento valutando l’impatto dell’intero ciclo di vita del prodotto, coniugando profitti, qualità e durabilità.
1. Che cos’è l’ecodesign
Per definizione, l’ecodesign o eco-progettazione è “l’integrazione sistematica degli aspetti ambientali
nella progettazione del prodotto al fine di migliorarne le prestazioni ambientali nel corso dell’intero ciclo di vita” (Direttiva quadro sui rifiuti, 98/2008/CE).
Questa metodologia di sviluppo è quindi caratterizzata da tre aspetti centrali:
· progettazione di prodotti o servizi;
· riduzione degli impatti ambientali;
· valutazione del Ciclo di Vita del prodotto
L’ecoprogettazione coinvolge quindi l’intero modello di business aziendale. Seguendone i criteri, le aziende
assumono un ruolo primario nel raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, approdando a un modello di
sviluppo economico che abbraccia pienamente i principi dell’economia
circolare.
2. Qual è il ruolo della progettazione sostenibile nel circuito dell’economia circolare
I principi dell’ecodesign coinvolgono l’intero modello di business aziendale, rivedendo l’impatto
lungo il ciclo di vita del prodotto, dalla fase di ideazione allo smaltimento.
Ragionando a livello sistemico è possibile rivalutare la complessità della filiera, valutando criticità nell’intero processo di produzione e consumo per ipotizzare soluzioni volte al risparmio e al recupero.
A tal proposito è necessaria una valutazione del LCA (Life Cycle Assessment), che permette di monitorare l’impatto
ambientale dei propri prodotti o servizi lungo tutto il loro Ciclo di Vita, adottando un approccio di business circolare. In questi termini, anche il consumo del prodotto e il suo riutilizzo vengono inclusi nell’obiettivo di renderlo ecosostenibile attraverso il riciclo e/o il riutilizzo. La procedura è standardizzata a livello internazionale secondo le norme ISO 14040 e 14044.
3. Quali sono i principi dell’ecodesign
L’Ecodesign implica specifici principi, tutti congruenti con l’analisi delle fasi del Ciclo di Vita di un prodotto. Questi riguardano:
· Uso di materiali a basso impatto
· Riduzione dei materiali usati ed evitamento di qualsiasi forma di spreco
· Ottimizzazione dei processi di produzione, in termini di tecniche e di conseguente spreco di risorse e di energia
· Ottimizzazione del sistema distributivo e dei mezzi usati
· Riduzione dell’impatto ambientale relativo all’uso
· Ottimizzazione del tempo di vita per aumentarne la durata e permettere il riuso
· Ottimizzazione del fine vita, facilitando il recupero
I principi dell’Ecodesign si inseriscono direttamente nell’ecosistema dell’economia circolare, coinvolgendo tutti gli step e gli attori che interagiscono durante la catena di produzione e di recupero dei prodotti. Nelle valutazioni da fare vanno quindi considerati gli impatti in termini di consumo di materie prime e di energia ed emissioni, valutando le conseguenze sul clima, la società e la biodiversità.
4. Ecodesign ed economia circolare, vantaggi per le aziende
I vantaggi dell’ecodesign coincidono con i vantaggi dell’economia circolare. Per le industrie, questo approccio si traduce in un aumento della redditività riducendo al contempo la dipendenza dalle risorse naturali. Stando ai dati di una ricerca del 2015 di McKinsey in collaborazione con la Ellen MacArthur Foundation, un approccio circolare potrebbe incrementare la produttività delle risorse in Europa del 3% entro il 2030, con un risparmio di 600 miliardi di euro all'anno e altri 1.800 miliardi di euro di benefici economici, in qualsiasi settore.
In termini più specifici, il paradigma economico sostenibile può portare numerosi vantaggi, tra cui la riduzione della pressione sull’ambiente, l’ottimizzazione della disponibilità di materie prime e l’impulso all’innovazione e alla crescita economica, oltre alla creazione di nuovi posti di lavoro e la ricaduta positiva in termini di immagine del brand.
Quali sono le opportunità in termini di innovazione?
La maggior parte dei settori ha già opportunità redditizie in ogni area. Dalla Rigenerazione e la condivisione dei prodotti al prolungamento della loro vita utile, dall’Ottimizzazione dell'efficienza dei prodotti e all'eliminazione degli scarti, dal mantenimento di componenti e materiali in "circuiti chiusi" attraverso la rigenerazione alla fornitura di beni e servizi in modalità virtuale, fino alla sostituzione di vecchi materiali con altri innovativi e rinnovabili o con l'applicazione di nuove tecnologie come la stampa 3-D, le opportunità di sviluppo sono innumerevoli. In nome di un’economia che guarda al futuro.
Autore
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Alex Crestan (Verona 1987), industrial eco designer e project manager di HENRY & CO srl. Creativo di natura,unisce la passione per l'arte e per il design con la sua spiccata sensibilità per la natura e l'ambiente, facendo proprio il metodo del Circular Design Thinking espressione dell'Economia circolare. Dopo gli studi di grafica e di interior design a Verona, frequenta la Scuola italiana di design di Padova specializzandosi in design di prodotto e comunicazione. Durante un successivo master della Scuola collabora con grandi aziende come Roncato, Arneg, Arredo3, Prodeco Pharma, Strukture e Avs electronics. Chiude il cerchio con il Corso di Economia circolare e blu, che oggi declina con la sua HENRY & CO. Nel 2013, infatti, fonda l'associazione professionale HENRY & CO. nella quale si occupa di elaborare progetti aziendali applicando tematiche di suo interesse come la sostenibilità e il design thinking circolare. Nel frattempo è tra i soci fondatori della Ris, Rete innovazione sostenibile, associazione non profit per la divulgazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile Sdgs sul territorio di Verona e Vicenza. Nel 2015 vince il primo premio Terra Migaki e vola in Giappone, progettando un modulo porta bottiglie in terra cruda. Nel 2017 e 2019 Henry&Co. è selezionata per esporre alcuni suoi concept al Salone Satellite del Salone internazionale del Mobile di Milano. Nel 2018 un progetto di HENRY & CO. di economia circolare viene selezionato da Ideo e Nike, arrivando tra i primi 10 su 600 concorrenti da tutto il mondo. Il gruppo vola a Beaverton (USA), sede della Nike. Nel 2019 nasce HENRY & CO. Srl che con studio, visione e impegno collabora oggi con multinazionali e start-up in tutto il mondo.
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